lunedì 8 dicembre 2014

IL LABORATORIO

       Ho fin troppo spesso evidenziato la mia tendenza ad occuparmi delle cose più svariate, oltre al normale lavoro giornaliero in fabbrica, le faccende di casa e le necessità della famiglia.

      La scarsità di spazio però non mi aveva permesso di dotarmi di quanto necessario per sviluppare i miei desideri di fare meccanismi, di costruirmi comodità, ecc. Così, come gli sportivi dedicano tante energie per le loro attività, con o senza risultati importanti, anch’io mi prodigavo ad esaudire le mie aspirazioni di fare cose, non sempre di grande utilità, ma sempre per il piacere di costruire, di attrezzarmi, di autogestirmi.

      Per fare ciò però occorreva molto spazio, tempo, danaro e tanta fantasia per fare le cose più disparate, e raccogliere, stipare, conservare tutto quello che pensavo che un giorno potesse servirmi. Quest’ultimo aspetto, non è sicuramente molto positivo e la tendenza a conservare sempre tutto diventa una mania di cui non sono mai riuscito a liberarmi e finisce sempre con il non avere più abbastanza spazio.

     Le raccolte di tutto, portano al risultato di un ingolfamento di tutto, per fare di tutto ed alla fine, magari di non concludere nulla!. E, diceva Dante, … come quei che volentieri acquista e giunge il tempo che perder lo face e in tutti i suoi pensier piange e s’attrista…così anch’io ho continuato ad accumulare tutto, da tutti i miei libri di scuola alle collezioni, dai cataloghi ai pezzi di ricambio più disparati, dagli utensili agli attrezzi, insomma di tutto.

    Quando nel 1970, alle prese con il progetto Gabbiette per le bottiglie dello spumante, trovai una stanzetta presso una famiglia fuori città, dove potevo lavorare di sera e di notte, anche facendo rumore, feci i primi acquisti per metter su una mezza officina meccanica. Acquistai un bel tornio, di circa 1,5 m, un compressore, una saldatrice, un piccolo trapano a colonna e tutta una serie di chiavi, cacciaviti, morse, cesoie e quant’altro, per potere farmi tutti i miei pezzettini.

   


 Nel 1980 arrivai ad acquistarmi la casa in cui abito ancor oggi. La scelta non poteva prescindere dall’avere una stanza tutta per me, a scapito di una parte del garage. E qui io costruii di tutto. Intanto mi feci due bei tavoli, uno meccanico ed un altro elettrico, ciascuno dotato delle rispettive attrezzature: il meccanico con morsa, cesoia, saldatrice, smerigliatrice, trapano a colonna ed una tavola a parete con chiavi, pinze e dotazioni varie.
 
      Tutta una serie di piccoli cassettini, separano viti, guarnizioni, chiodi, dadi, cuscinetti e minuteria varia. Sotto i tavoli altri attrezzi quali la sega circolare per metalli, molto utile per tagliare a freddo ed a secco profilati, barre metalliche e tubi vari, sega a disco per legno ed altri accessori, ricambi vari, viterie, utensili di ogni tipo ed altro ancora.
      Il tavolo elettrico fu dotato di tante prese di corrente di ogni tipo, le dotazioni del corso Radio Elettra, il tester, il misuratore di frequenza, l’oscilloscopio e due grandi cassetti con tutto il necessario per lavori di tipo radiotecnico. Cavetti, resistenze, strumenti, saldatrice per circuiti elettrici, tanti alimentatori per elettrodomestici, radio e computer.


Il tornio, il compressore, la saldatrice grande, nonché 30 cassetti di 30x15x60 ricolmi di tutto: cavi, vernici, materiali idraulici, lampade, parti di cose elettroniche e scorte di tutto. La mia vecchia libreria, ricavata nel 1946 da una cassetta per l’uva, in campagna, è ora adibita a scaffale per tutta una serie di barattoli (di ex Caffè) contenenti viti, dadi, rivetti, guarnizioni, chiavi, mastici ed altri oggetti. Il mio piccolo laboratorio è tutto qui.

      Ma quante cose sistemate in casa, ogni cosa in ordine, le luci, gli elettrodomestici, le riparazioni più strane, le bici, i servizi dei bagni, le irrigazioni dell’orto, del giardino, l’allarme di casa, la manutenzione dei termoconvettori, le antenne TV, tutto il possibile, fin quando, per poco ancora, riuscirò a farlo.

2 commenti:

  1. Caro Tonino, passo per augurare a te e famiglia un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo: ne avremmo davvero bisogno tutti!
    Passerò appena mi sarà possibile per leggere con calma sul tuo laboratorio che invidio. Mio marito fa tante cose anche lui ma con un disordine incredibile..
    Un abbraccio
    Nou

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    1. Grazie degli Auguri, Nou, ma anche a tutte/i gli amici che ancora in quest'ultimo anno ci hanno seguiti in queste letture. Ci vorrebbe proprio un nuovo anno, tranquillo, sereno, pacifico, con tante verità, anche se crude e poche promesse, ma mantenute, quindi del tutto all'opposto delle speranze della gente.

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