martedì 10 dicembre 2013

SUL CAPITALE DEL XXI° SECOLO di Thomas Piketty

L'evoluzione dei rapporti fra datori di lavoro e forze di lavoro, ossia fra Imprenditori ed Operai da dopo la fine della seconda guerra mondiale ad oggi ha avuto cambiamenti radicali che prima non erano emersi per il conflitto in corso e che solo ultimamente sono esplosi in modo dirompente con effetti tragici su vasti strati di popolazioni in campo mondiale, capovolgendo i rapporti fra monete e profitti dove il valore del danaro ha superato quello del prodotto dal lavoro (PIL).

L’argomento è sempre nell’ambito dei rapporti fra le massime rappresentanze delle due forze sociali che dai primordi della specie umana si fronteggiano in una inconciliabile battaglia sulla ripartizione dei proventi del lavoro, fra datori di lavoro e mano d’opera, comunque li si chiami, da ricchi e poveri a padroni ed operai, passando attraverso tutta una serie di appellativi, da patrizi e plebei, da industriali a dipendenti, da negrieri a schiavi da nobili a proletari ed altri.

Li ho chiamati tutti con lettere minuscole e solo di alcuni degli aggettivi che nella storia si sono avvicendati nel corso dei secoli, ma sempre con rivolgimenti, guerre e catastrofici conflitti che chiamerò “Rivoluzioni”, ma che hanno visto la nascita, la crescita e la fine di potentissime aggregazioni, dinastie imperiali, decadenze e massacri, disperazioni ed esodi “biblici”, direi impossibili da attribuire all’uomo.

Se poi aggiungiamo che il più delle volte questi immani ed atroci potentati sono dovuti al prevalere di una sola persona che riesce ad imporre a moltissimi milioni di “esseri” la propria nefasta abilità, che arriva alla adorazione come un Dio in terra, si capisce subito che l’uomo è il peggiore degli animali che esista sul pianeta e nello stesso tempo è anche il più credulo, da pilotare, nel rapporto di quanto ?, di uno a cento ?, uno a mille ? uno a cento milioni ?, non ha importanza.

Poi ci sono, attorno a questa malefica “Ape Regina”, che ogni tanto sale alla ribalta, tutta una serie di individui che si precipitano ad adorare ed a prostrarsi per servire il nuovo santo, che gli promette la felicità e la grandezza, magari nell’al di là e che lo difendono, gli spianano la strada, annullando sanguinosamente, ogni tentativo di rivolta contro la schiavitù e ne consolidano e legalizzano la dittatura, ma non appagheranno mai il loro EGOISMO, che si contorna di "schiavi che li spinge per tenerci schiavi!.
 
      
 E’ in questo clima, nato solo su vane promesse, che si rafforza lo stato iniziale degli uomini mandati dalle varie “Provvidenze”, fino a prevalere, una su tutte, come la storia del pesce maggiore. In queste scalate al potere, quante vittime, anche fra coloro che si credevano protetti, che soccombono nell' amplificarsi del rapporto da uno a ….

Il perché di questa mia premessa, forse noiosa, che crea un certo disappunto nella lettura di tante cose arci note a tutti, e senza un apparente collegamento, con lo scopo di questo mio scritto. La ragione di ciò sta nel fatto che la situazione economica mondiale volge verso un terribile allargamento della forbice senza che le genti, ovunque, imparino ora di tutta una serie di manovre messe in atto con perversa e sistematica preparazione mondiale dai “Poteri Forti” con la più metodica e diabolica determinazione, da decine di anni fa, con la forza immane del DENARO.

Altro ché “lo facciamo per il popolo”, altro ché “siamo fuori dalla crisi”, altro ché “fra pochi anni vedrete che …”, altro ché austerity (tasse sui poveri!), che salvano il mondo. Quello che sta avvenendo in campo mondiale è un ribaltamento del modo di condurre l’economia, della finanza e delle Banche, ormai libere di agire senza ostacoli del tipo sovietico, con piena padronanza della moneta e dei suoi derivati.

Di fatto si scopre che mentre prima qualche popolo si ribellava alla schiavitù del danaro e trovava qualche altro alleato, ora la potenza dei soldi senza rischi da una parte e la fame dall'altra, per l'allargamento della forbice, permette al “Grande Fratello” di realizzare l'insperato sogno del dominio mondiale assoluto perchè riducendo tanta più gente in estrema miseria potrà avere per sè tanto più danaro e potenza, non importa come e perchè, ex amici o nemici e dagli affamati gli deriverà sempre minor pericolo. Che poi i nuovi poveri siano anche parte degli ex ricchi amici non glie ne importa assolutamente nulla.

Chi ha fame sopporta ogni angheria, emigra, lavora per quasi nulla, cede ogni diritto, litiga solo con altri poveri, disperde i figli, delinque: pur di mangiare e anche sperando di star meglio di là. Su queste miserie il degrado aumenta e la spirale crea altre povertà, innoqua per i banchieri proprio perché alla fine la fame prevarrà.

Da questa situazione come se ne esce?. Ci vuole la bacchetta magica ? La popolazione mondiale sta sempre crescendo oltre i sette miliardi, né si riscontrano variazioni significative nella decisione dei governi USA, Cinese od Europeo di limitare le nascite. Le tante “guerre”, per quanto cruente, non influiscono per nulla, insomma, ci stiamo ancora tutti, sempre peggio, ma forse abbiamo dimenticato come stavamo prima di essere diventati tutti ricchi come dopo la seconda metà del XX° secolo.

Occorre fare un’analisi su questo stato di fatto: ma proprio si deve morire di fame per la troppa ricchezza generata dalla seconda guerra mondiale ?. C’è qualcosa che non quadra nel tipo di economia che non riesce ad auto equilibrarsi; qual è la molla infame che fa allargare la forbice fra ricchezza e povertà ?. Perché tutte le industrie chiudono per andare a de “localizzare” in altri stati più poveri dove è più facile creare altri schiavi là e più disoccupati qui ?. Ecco, così si allarga la forbice !. 

Perché il benessere finisce per generare un così grande guaio ?. E’ l’accumulo del denaro che si autofinanzia: è la storia del pesce grande e stando così le cose, cresce più il reddito da finanza che quello da produzione. Le ideologie del passato non hanno più potere contro lo strapotere dei soldi e quindi, ancora, quali prospettive per le future generazioni dell’intero pianeta , tra cui i nostri figli!.

Ho trovato un interessante articolo di un giovane economista francese, Thomas Piketty, che ha scritto un voluminosissimo libro (950 pag.) e che ha intitolato “IL CAPITALE DEL XXI° SECOLO” Ed. Bompiani, (a confronto con quello di Marx) che in breve tempo ha venduto 1.500.000 copie, il quale pone al centro del dibattito  l’enorme e crescente disuguaglianza fra ricchezza e povertà, dovuta al sopravanzare  del capitale sul reddito con effetti devastanti.

Cosa significa questo primato del danaro sulla produzione (PIL)?. Il ritorno ad una economia quasi medioevale, perché chi è ricco lo diventerà sempre di più e chi vive di solo stipendio si impoverirà sempre di più perché il rendimento del capitale è superiore alla crescita del reddito (PIL). Per quanto uno lavori non potrà mai uguagliare il matrimonio con una ereditiera !.

Un qualsiasi imbecille, con un robusto conto in banca, o di un paradiso fiscale, frutto di una donazione, vivrà sempre meglio, anche senza far nulla, di un Ingegnere o di un professore, perché il rendimento dei soldi sarà sempre superiore al valore della crescita economica reale. Tutte le economie mondiali ora, guidate dagli USA, marciano unite verso la disuguaglianza, ma  la ricchezza non si guadagna, si eredita, o si ruba.

Chi si aggrappa al ruolo di appoggio al CAPO  sarà prima un valido combattente contro altri più poveri, piazzando parenti, ingrassando nella greppia, rubacchiando qua e là, ma alla fine se non avrà “accumulato” soldi più di altri, precipiterà (verrà assorbito) nell’abisso perverso della forbice, che lo distruggerà, come ringraziamento finale.

A chi obbietta come nel novecento la socialdemocrazia abbia prodotto una certa redistribuzione, l’autore ribadisce che è stata solo un’illusione e quello che si prefigura ora in campo mondiale è solo il ritorno ad una economia dell’800 mentre tutte le misure messe in atto dai banchieri e dei capicordata dell’industria non potranno avere altro risultato che quello del riallineamento generale

                                 sempre più in basso.

   Cosa propone allora lo scrittore, nel suo libro, da molti considerato come un nuovo Manifesto Politico, per ottenere una inversione di tendenza verso un allentamento della disuguaglianza ?. Qui entriamo nel campo minato, se non nell’Utopia della cura dolorosa necessaria, mentre nessun ricco rinuncerà mai ad un solo centesimo di tanti miliardi, cascasse il mondo ed il solo pensare che qualcuno osi tanto scatenerà guerre stellari, vendette ultraterrene, con Kamikaze, Droni, ed atomiche, perché i soldi,(sempre loro), comprano tutto e poi ci ci faranno vedere, con le loro TV, i bambini affamati e piangenti dell’Africa, con le mosche sulla bocca e la mano tesa, per dire: fate la carità!: da chi a chi?:
               Sempre solo dagli affamati agli affamatori !

          Ecco infine l’orrenda proposta del grande scrittore:

-         Tassazione progressiva per i grandi patrimoni
-         Norme severissime sull’evasione fiscale
-         Lotta senza quartiere ai paradisi fiscali
-         Salario minimo ai diseredati
-         Sanzioni pesantissime agli inadempienti
-         Coinvolgimenti sindacali del tipo tedesco
-         Convinta maggiore uguaglianza, almeno a livello europeo
-         Limitazioni nei salari dei manager
-         Unificazione dei debiti nell’EUR
-         Più trasparenza nei redditi sulla ricchezza privata

    Questo è il                    Decalogo
necessario, spaventoso,  impossibile, giusto, assassino, sacrosanto,
 deleterio, indispensabile, obbrobrioso ed infame, ma soprattutto
                
UTOPISTICO, o no ? 
Voi che ne dite ? 
 e se no, quale "Cura" proponete ?.

2 commenti:

  1. Buona Pasqua Tonino, a te e ai tuoi cari.

    Ritornerò per dirti cosa ne penso su quanto ritieni utopistico.

    Un abbraccio
    Nou

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  2. Difficile che il decalogo venga applicato:è quindi utopistico. Ciò che si renderà necessaria sarà una rivolta di massa contro le imposizioni fiscali e la burocrazia Che sono le principali cause della nuova schiavitù oltre alla impossibilità di accedere al mondo del lavoro dipendente e della libera professione.. Finché ci sarà il lavoro sommerso e quindi l'illegalità non se ne esce. E non se ne esce perché conviene così a troppi soggetti. Credo che il grande problema provenga dai banchieri padroni del mondo.. soluzione non c'è. Forse i nostri figli o i nipoti dovranno fare una rivoluzione quando non ne potranno più. Ma chissà. ..si presentano scenari apocalittici che avverranno quando le risorse del pianeta cominceranno il declino. Certo è che la mia visione è pessimistica, ma non riesco a ipotizzare una via d'uscita pacifica proprio perchè l'avidità del denaro Porta alle catastrofi .
    Ciao Tonino bentornato :-)
    Nou

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