Petrolchimico Ravenna |
Gli anni che seguirono, dopo quelli descritti nei due capitoli precedenti, cioè dal 1963 al 1980, mi videro impegnato in modo massiccio e crescente nell’attività di progettazione e di capo commessa, fino all’ultimazione dei lavori relativi con l’utilizzo sostanziale dei disegnatori, designati di volta in volta in accordo con il Capo, Sig. B. Benocci, che per vari periodi assorbirono la quasi totalità dell’organico, fra i quali ricorderò Reggiani, Billi, Bandini A. (che sarebbe poi diventato capo degli Acetati), Balestra, Merendi, Fiori, Luciani, Spirandelli, Orlati, Rambelli, Rondinini, Barcellona ed altri.
Il mio inserimento in tutto questo lungo periodo fu impegnativo e continuo in tutta una serie di lavori, in particolare per gli ampliamenti susseguenti degli impianti 112 (Cloruro di Vinile), 115 (PVC in sospensione), 710 (PVC in massa) con annessi impianti di Cicli Frigoriferi, Reti di acque di raffreddamento, Parchi serbatoi, smistamenti di prodotti, impianti di pesatura, insacco, stoccaggio, ecc.
Inoltre, e spesso contemporaneamente, per la parte Acetati, per gli impianti 113 (Acido Acetico, 114 (Acetato di vinile) e 117 Poliacetato comprendente le colle (Ravemul, ora Vinavil) e il “Blocco”, la gomma da masticare e l’Alcool Polivinilico.
Normalmente ciascuno di questi lavori consisteva in un preventivo di Budget iniziale, l’apertura della commessa di investimento e tutto il lavoro di progettazione, comprendente, con funzione di capo commessa, tutto il lavoro di progettazione diretta della parte meccanica, con l’ausilio dei disegnatori del medesimo ufficio, nonché il coordinamento delle altre specialità quali l’ingegneria civile, quella elettrica e quella strumenti. Il lavoro proseguiva con tutto l’expediting, per l’acquisto di apparecchiature, macchine e materiali per la parte meccanica, in stretta collaborazione con l’analoga parte delle altre specialità.
La messa a punto di Specifiche, Capitolati per gli Appalti, Data Sheets di Macchine, Apparecchiature, Strumenti, Dispositivi e parti Elettriche e Fabbricati. Tutti gli ampliamenti partivano con le rispettive Pratiche di Legge, alla fine della progettazione continuavano con i Montaggi, che cominciavano ovviamente con la parte Civile (Basamenti, Fabbricati, Fognature, Sale Controllo e terminavano con la strumentazione che, in fase finale veniva messa a punto per l’Avviamento delle nuove installazioni.
La parte Meccanica era normalmente la più consistente, mentre la parte Strumenti andò via via crescendo in funzione dell’automazione che seguiva col progresso tecnico e con l’apporto dell’informatica.
La fabbrica, nel suo complesso andava ampliandosi e completando delle quantità e dei tipi di prodotti richiesti dal Mercato. Il personale cresceva di pari passo fino a più di 4000 dipendenti e le officine, i magazzini, le manutenzioni si completavano delle strutture e delle articolazioni necessarie. Così i servizi, che parallelamente come mensa, infermeria, Vigili del Fuoco, Gestione Personale (Tecnica Direzionale), dopolavoro,ecc.
Non starò quindi qui ad elencare gli impianti che ho seguito personalmente, ma per fare un esempio, la produzione di PVC, passava da tre a oltre 30 autoclavi con circa due cariche/giorno ciascuna, rispetto alle iniziali di una carica/giorno. L’affinamento della tecnologia, in particolare la sorgente computerizzazione del controllo dell’acqua di raffreddamento, che passava dalla precisione di 1- 2 gradiC a 0,1 °C, permettendo di migliorare le qualità dei prodotti portandosi al top del livello mondiale.
Una importante nota, a favore del prodotto italiano furono, negli anni ’75 – ’76, per il PVC le azioni svolte per ridurre negli impianti e nei prodotti, il CVM residuo, altamente cancerogeno, fino ad una parte per milione. La sostituzione delle valvole con altre a sfera, più sicure, i grandi ventilatori, i collegamenti alle torcie e fognature e i controlli sistematici con rivelatori-analizzatori di CVM nell’ambiente, la tecnologia “a ciclo chiuso”, con pulizia automatica senza l’apertura delle autoclavi e la sostituzione del personale sempre presente con il monitoraggio costante e completo da Sala Controllo.
Questi innovamenti, portarono da un lato il miglioramento delle condizioni e quindi della salute dei dipendenti e dall’altro la crescita tecnologica dell’impiantistica. Personalmente significarono esperienza tecnica, prima categoria come trattamento economico, la casa al Villaggio ANIC nel’63, la funzione di Capo Commessa (Project Manager), per lavori di primaria importanza e dimensione.
Ho seguito prima, sotto la direzione dell’Ing. Visioli, da Milano, come accennato nella seconda parte, il montaggio degli ampliamenti di CVM e PVC (alla SCR), per restare in costante contatto per tutto il periodo della costruzione. In seguito, negli anni ’65 – ’67, quale progettista di Ufficio Tecnico, ho seguito i nuovi impianti per 112 R 9, 115 R11 e 21, 114 R 101C e 117 R 4, oltre alla funzione di Tecnico di Turno, per il disbrigo notturno e festivo, di precedenze, disfunzioni ed emergenze, di carattere generale di Stabilimento.
In questi anni la vecchia guardia dello Stabilimento cede il passo alle nuove leve, in linea con l’evoluzione politica nazionale, con un certo rilassamento rispetto alla iniziale rigida direzione aziendale. Il primo impianto che ho seguito interamente da solo, nel ’70, come progettazione e costruzione (con GC. Montanari) è l’Impianto Terpolimeri, un tentativo di PVC in emulsione che però dopo non trovò un adeguato sbocco commerciale e venne presto abbandonato.
Seguirono altri impianti, fino al 115 R5 e 112 R11, nel ‘78. Dal punto di vista della tecnologia grafica si passa dalla matita al “Rapidograf”, dal regolo calcolatore, alla calcolatrice e dalla penna ad inchiostro alla macchina da scrivere. Non è più solo la “Lettera 22”, ma potenti macchine da scrivere le “bozze” di lettere e documenti (delle segretarie). Si va inoltre affinando la modulistica tecnica e gestionale, che resta però tutta manuale e quindi tecnicamente primitiva.
Ancora un altro meraviglioso e istruttivo post, caro Tonino.
RispondiEliminaSono sempre in attesa di questi post che tu condividi con noi tutti.
Sembra proprio che quella che descrivi fosse una epoca d'oro, paragonata a questa di oggi.
Ed è il caso di dire "Bei tempi!"
Grazie ancora e tanti cordiali saluti,
Lara
Grazie, Lara.
RispondiEliminaI tempi di allora erano più bui di quelli di adesso, perché provenienti da una miseria generale. Quelli attuali devono fare i conti con un benessere precedente che rende più difficile un così grande salto all'indietro. Sopportami ancora; malgrado l'età avrei ancora tanto da dire; nel caso che io ci riesca, conto sempre sulle persone come te.
Un caro saluto
Tonino
Complimenti per i tuoi post che leggo con interesse!Buona serata,Olga.
RispondiEliminaè sempre un piacere scoprire e imparare ascoltando e leggendo pezzi di vita di quell'epoca-luogo.
RispondiEliminagrazie!
http://www.davidloom.net/davidloom/aes_it.html
Ho visto "Addizioni e Sotrazioni" . Ma che bella creatività David, complimenti ... Non abito più a Ravenna ed era un bel po' che non vedevo "il treno" ... Villaggio Anic !! Ciao
RispondiEliminaClaudia (figlia di Tonino)