Dopo il tragico epilogo delle vicende di nostro
figlio, nato con una grave malformazione cardiaca e conclusasi con l’inutile
tentativo di salvarlo a sette anni, io e mia moglie cademmo in un terribile
stato di depressione dal quale fu molto difficile uscirne, per il continuo
ricordo di giorno e di notte e per non riuscire io a confortare la moglie che
mise a dura prova la nostra resistenza fisica e morale.
Il lavoro in fabbrica mi teneva occupato per tutte le otto o nove ore giornaliere, malgrado il pensiero continuo, ma dopo, per tutto il tempo dalla sera, la notte e fino alle otto del mattino, dovetti trovare un’altra occupazione che mi distraesse fino al limite del sonno che mi bastava di pochissime ore, necessarie per affrontare una nuova giornata.
L’occasione si presentò quando vidi, a casa di un altro sventurato, morto anche lui a Firenze dopo un intervento al cuore, dove il figlio, Bentini Sergio, stava costruendo un modellino di veliero, lungo circa 80 cm, ricavato da disegni della Aeropiccola.
Il lavoro in fabbrica mi teneva occupato per tutte le otto o nove ore giornaliere, malgrado il pensiero continuo, ma dopo, per tutto il tempo dalla sera, la notte e fino alle otto del mattino, dovetti trovare un’altra occupazione che mi distraesse fino al limite del sonno che mi bastava di pochissime ore, necessarie per affrontare una nuova giornata.
L’occasione si presentò quando vidi, a casa di un altro sventurato, morto anche lui a Firenze dopo un intervento al cuore, dove il figlio, Bentini Sergio, stava costruendo un modellino di veliero, lungo circa 80 cm, ricavato da disegni della Aeropiccola.
Cutty Sark |
Alla fine, dopo 15 giorni, di intenso lavoro, tutte
le sere fino all’una o alle due, più sabato e domeniche, il veliero era ultimato.
Non era bello. A me piaceva lo stesso, ma i difetti, i particolari
migliorabili, i materiali e gli accessori da impiegare, mi spinsero a rifarne
un’altro uguale.
Amerigo Vespucci |
Trascorsero pochi giorni e ricominciai da capo. Da
quello che avevo imparato con il primo modello, trassi spunto per modificare
molte cose, materiali, particolari, fili per le funi, le scalette, ed altri,
risparmiando nelle spese, personalizzando nei particolari e mettendo qualcosa
di mio, specie per quei dettagli che non erano tanto deducibili dai disegni.
Questo secondo modello, ultimato il 16/04/1965, mi
era tenuto occupato per 25 giorni, per un totale di circa 200 ore di lavoro. I risultati ottenuti in salute erano largamente
positivi, pur restando incancellabile il ricordo. Le spese non mi davano
problemi, il prodotto, che non interessava quasi a nessuno, per me era
piacevole… e quindi decisi di continuare !.
Dalle
pubblicazioni di allora scelsi il modello dell”Amerigo Vespucci”, la
nave scuola italiana, ancor oggi in giro per il mondo, dove il mio Capo
Ufficio, Ing. A. Burrai, aveva svolto il Corso Addestramento per Ufficiali,
alla fine degli ultimi anni cinquanta e che io vidi poi dal vero nel porto
di Ravenna. Anche per questo modello dovetti ripetere la trafila del
precedente. Trovai altri tipi di legni, listelli per il fasciame, tondini
torniti per gli alberi e le velature, la ripiegatura per le vele e tanti altri
particolari.
Il 24/04/1965 iniziai il nuovo lavoro. Questo era
più complicato, ma più interessante. Il lavoro si protrasse per 96 giorni, per
un totale stimato di 550 ore, ma come ho già accennato, anche per questo
apparvero molti particolari che non erano venuti come speravo. E di tutta lena
mi rimisi quasi immediatamente al lavoro per il quarto modello.
A parte il
colore dello scafo, che in realtà è bianco e nero, che io invece lasciai
giallino e color mogano, come erano naturalmente i listelli che stavolta avevo
ricavato da due fogli di impiallacciatura incollati di Obece e di mogano di
sezione 1 mm per 6 mm. Avevo ridotto al minimo l’acquisto di accessori, misi
molta cura nelle velature, nelle scalette, ma soprattutto nella carenatura,
evitando che nell’ultimazione si svergolasse. Il 14/12/65 anche il 4° modello
era ultimato.
Avevo comprato un piccolo tornietto con il quale
feci tutte le canne dei cannoni, l’affusolamento dei
pennoni di sostegno delle vele, i ballatoi intermedi degli alberi, ecc. e poi,
avevo preparato tutte le vele in stoffa bianca, ricucite in nero con quel po’
di cucito che avevo imparato alla Necchi e facendo molti accessori, comprese le
ancore, che ricavai direttamente di legno, gli attacchi delle scale, ecc.
Tutto l’interlacciamento delle funi per le manovre
delle 10 vele, le ampie scale, il lavoro di traforo per le decorazioni di poppa
misero a dura prova la mia capacità e la mia resistenza. Giunsi alla fine il
15/03/1966, dopo 86 giorni, per un
totale di circa 500 ore. Ero molto contento del buon risultato, avevo
migliorato il mio stato di depressione e quindi le mie “costruzioni navali”
finirono qui, per modo di dire, perché continuai con diversi altri modelli, fra
cui le caravelline, di cui costruii 10 pezzi per regali ad amici e parenti, dal
22/03 al 15/04/1966.
Caro Tonino, mi sembrano capolavori autentici, i tuoi modelli.
RispondiEliminaAvrai vinto anche premi, penso.
E' sempre un gran piacere leggerti, sai trasmettere il senso della vita. E in questo periodo è difficile, a volte, riuscire a trovarlo.
Ti ringrazio di cuore.
Ciao!
Lara
Non so come esprimerti la mia gratitudine per i complimenti che mi fai. Sei sempre la prima a commentare i miei post. Cercherò di meritarlo con le prossime pubblicazioni, sui miei hobbies, le mie manie, i miei ricordi, che tanto c'è ancora che bolle in pentola. Grazie, Ciao. Tonino
RispondiEliminaCondivido il commento di Lara. Modelli bellissimi: capolavori!
RispondiEliminaCarissimi saluti
Nou
Che belli questi modelli. Complimenti per il lavoro. Andrea
RispondiEliminaComplimenti vivissimi! Il suo blog è meraviglioso. Ben scritto, ben strutturato.
RispondiEliminaHo due cose in comune con lei: lavoro all'ANIC di Ravenna e gestisco anch'io un piccolo blog personale sull'informatica in genere.
A presto.
Ciao Backlab, benvenuto. Grazie dei complimenti, che non credo proprio di meritare tanto. All'ANIC ho passato una vita. Sarò felice di averti fra i miei membri. Avremo molte occasioni di argomenti comuni. Mi puoi trovare ancora presso RIVOIRA. A presto
Elimina