domenica 3 febbraio 2013

ENICHEM RAVENNA: L'EVOLUZIONE Parte 4°


Il periodo dal 1981 al 1984, vide profondi cambiamenti ed evoluzioni dello Stabilimento che fino ad allora si era espanso in modo monolitico, con diversificazioni di prodotti, la creazione di laboratori di analisi, di un primo insediamento di Chimica Fine (Polifunzionale), di abbandono di parti obsolete, quali lo Stirolo, l’Acetaldeide, l’Acido Acetico, il CVM, il PVC in massa, l’Acetilene, l’Acido Nitrico e il sorgere di altri impianti quali l’Enoxi, il Diolo, il Dicloroetano, l’Ossiclorurazione, Ecofuel, altre gomme tipo SOL, nuovo Butadiene, ecc. 
Il Trattamento acque di scarico (TAC) si estese all’esterno con il TAS per il trattamento fanghi ed inceneritori. Le pensiline a mare si equipaggiarono per lo sbarco-imbarco di nuovi prodotti e materie prime oltre all’imbarco via nave dei concimi che nel frattempo si erano ampliati e modificati dai primitivi Solfato e Nitrato Ammonico con i concimi complessi ternari N.P.K. 

Questa breve carrellata è comunque molto carente, perché vissuta dall’esterno, ma nei particolari ogni prodotto, ogni Impianto, ogni Servizio si era esteso, completato ed aggiornato. Anche le varie Attività si erano diversificate. 

Il nome originale di ANIC era mutato in EniChem (dal 1980), poi EniMont (nell’87), mente la SCR, per i derivati vinilici, veniva distaccata, col nome di ENOXI (nell’82), [Dr. Fronzoni] e la Chimica Secondaria (Polifunzionale, Diolo, RAV 7, Anox20 ed Alkanox mutarono in ENICHEM SYNTHESIS nell’83, [Dr. Gualandi]. Anche le date sono appena indicative. 

 Le mie funzioni, in questo periodo, oltre al Tecnico di Turno (dal ’66 all’83) ed al Tecnico di collegamento dal ’83 all’87), restarono invariate, con una parentesi importante: per il Polifunzionale (dall’’82 all’85) periodo in cui ho svolto la funzione di Capo Commessa e responsabile della progettazione meccanica delle prime sette campate dell’impianto di quattro piani [Magnoni-Gualandi]. 

In ambito ENOXI la mia attività era continuata, in particolare con nuove colonne di strippaggio, BlowDown ed una nuova e più grande autoclave per il PVC/S, da 70 mc, il doppio delle precedenti, la R 1002, nata come pilota, ma quasi subito seguita da altre tre (R1003-4 e 5 ) per l’insperato successo della prima che era valsa a mantenere in vita a Ravenna il migliore PVC. 

Nel 1982 avevo anche avuto la medaglia d’oro per i 25 anni in ANIC . 



Dal 1984 inoltre, per mia vocazione, avevo intrapreso un’intensissima attività di elaborazioni a Computer di funzioni di disegno (AutoCAD), di programmazione in Basic (GWB), di calcolo computerizzato (Multiplan, poi Lotus ed infine EXCEL) e di scritture (WORD).

Era il risveglio della mia vecchia passione per la radiotecnica, che mi aveva attirato, dalla Radio a Galena del ’44, nel ’56 verso l’Elettrotecnica ed elettronica, culminata nel ’60 con un corso di Radio e TV (Radio ELETTRA – Torino). 

Quando mi resi conto della potenzialità che avevano questi strumenti per un tecnico, (avevo visto in una Fiera a Bologna, uno che faceva disegni con un computer), che quindi estendeva enormemente la potenza di calcolo e di grafica, con precisione incredibile, oltre alla scrittura “diretta” di documenti e lettere, ho capito che quello era il futuro della tecnologia. Nessuno dei miei colleghi allora se ne rese conto, neanche i miei capi. 

Il Commodore 64, serviva per i giochi. Era stata mia figlia Claudia, che doveva diventare la mia maestra, ad indicarmi un gioco, “Gli Spadaccini” usando un computer della Apple. Con il Commodore 64 ed il GWB (Basic avanzato da usare su Olivetti, con sistema operativo DOS), iniziai a tradurre, fase per fase tutta la mia attività di Tecnico Progettista, di gestione di commesse, di modulistica, ecc. 

Otto programmi di oltre 2000 righe ciascuno di programmazione interattiva, dove si poteva da un programma saltare direttamente in un altro, copiarne dati, aggiungere gli avanzamenti, gestire arrivi di materiali, gestire il personale per i disegni ed i montaggi, programmare tutte le attività. 
Per gli acquisti di macchinari e materiali, tubazioni, scadenze di fornitura, di installazioni, di fermate degli impianti, controllo costi; insomma di tutto quello che andavo facendo da anni manualmente.. Quando presentai quest’opera imponente, che avevo fatto a casa, di sera e di notte, al mio Capo (Ing. Bartoli), la risposta fu di spaventato netto rifiuto: quasi un’eresia! 
Qualche anno dopo, avrei utilizzato questo impegno nelle mie attività successive. L’Ufficio Tecnico dell’ANIC restò ancora, per diversi anni, presa in vari tentativi, prima di comprendere che su ogni scrivania doveva esserci un “Personal” e che prima bisognava formare la mentalità dei tecnici.

Raccontarle adesso queste cose, che i bambini nascono imparando ad usare il computer prima che a parlare, sembra quasi surreale.

2 commenti:

  1. E' vero e sto sperimentando attraverso la mia nipotina che compirà 2 anni il mese prossimo, che imparano il pc prima di parlare.
    Ho letto con interesse il tuo post, non capisco molto di cose tecniche, ma qui tu descrivi soprattutto l'innovazione che ha portato la tecnica nel lavoro e delle fasi evolutive del colosso della chimica. In Italia i capi sono quasi sempre restii alle innovazioni.
    Per motivi familiari non riesco ad essere molto presente in rete. Appena posso, però mi piace venire a leggere queste bei ritratti del mondo com'era nei decenni trascorsi. Anche con questi racconti-saggio fai un buon lavoro che potresti raccogliere in un buon libro... e se lo farai io lo comprerò senza dubbio, così me lo leggo la sera prima di dormire.
    Ciao, al più presto possibile :)
    Nou

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  2. Grazie Vanna.. Sono passato ed iscritto al tuo blog "goloso" .

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