sabato 8 marzo 2014

LA SETTIMANA ENIGMISTICA

     Nei primi anni del dopoguerra, fra le tante iniziative intraprese, la scuola ricominciata, il lavoro in campagna, e tanto altro ancora, mi misi a fare le parole crociate. Fra le tante pubblicazioni nate in quel periodo scelsi La Settimana Enigmistica che sorta nel 1931, giusto l’anno della mia nascita, fondata e diretta dall’Ing. G. Sisini che aveva ottenuto largo consenso ed una forte tiratura.

     Il settimanale, che esce il sabato, in formato 240x192 mm di 48 pagine si è sempre mantenuto, ancor oggi dopo oltre 82 anni, sempre identico, ma sempre diverso e secondo me, di altissima qualità e grande varietà di giochi, di enigmi, di rebus, di parole crociate, di concorsi, di aneddoti e trovate umoristiche, solo per citarne alcune, ma nell’insieme per tutti i gusti. 

      Avevo cominciato con i giochi più semplici, le parole crociate, quasi sempre senza completarne alcuna, poi un po’ alla volta avevo esteso l’attenzione verso cose più complesse, prove di intelligenza, calcoli enigmatici, curiosità, barzellette, scacchi, bridge, ed altri giochi molto impegnativi, anche se già in partenza sapevo già che non li avrei mai risolti del tutto.

      Io non sono mai riuscito a completarli tutti, ovviamente e credo che nessuno sia capace di tanto, anche nei momenti di maggiore applicazione, perché durante le vicende della vita non ho sempre avuto il tempo per questo svago, ma di tanto in tanto ho sempre ripreso la lettura di questa rivista.

      In ogni caso, dopo i primi tempi ho sempre raccolto e conservato ogni copia della rivista dove anche le figlie hanno usufruito di queste letture e dei giochi rimasti in bianco o non ultimati. Ad esempio nella pagina della sfinge, su 15-18 giochi ne risolvevo 10 o 12, alcuni altri proprio non sono mai riuscito a farli, come gli scacchi, gli incroci obbligati e qualche cos’altro. 

      Poi io, come credo la maggior parte dei lettori, ho sempre prediletto alcuni tipi piuttosto di altri, e l’impegno per terminarli è sempre stato forte e puntiglioso, prima di arrendermi ed aspettare le edizioni successive per sapere le soluzioni. Anche il classico schema libero dei Bartezzaghi è diventato proverbiale. Raramente ho partecipato a concorsi, anche se spesso li ho apprezzati e risolti, come “Il quesito con la Susi” ed altri. 
    
  Solo una volta ho vinto un libro. Sono stato abbonato alla rivista per molto tempo e solo ultimamente, per l’età e per altri impegni sono rimasto indietro con le letture e gli svolgimenti ed ho accumulato molti arretrati. Sul comodino, vicino al letto c’era sempre da leggere e da risolvere qualcosa, prima di prender sonno. Anche nelle ferie, al mare, sotto l’ombrellone è sempre stato il mio passatempo preferito, da vent’anni a questa parte. 

      Ho messo assieme due grandi scatole delle riviste, quasi tutte con le relative date di quando le ho svolte. Quando il ritardo è giunto a più di 300 numeri ho dovuto disdire l’abbonamento, perché non mi rimane più il tempo per terminarle. Ora sono rimasto indietro di circa nove anni e ne conservo ancora credo un centinaio ancora avvolti nel cellofan che spero di ultimare.
  
    Una curiosità: il formato del numero 2031 del 27-02-‘71, che possiedo, è di un cm più grande di tutti gli altri. Voglio ancora esprimere la mia ammirazione per l’iniziativa dell’Ing. Sisini che ha fondato e diretto la pubblicazione per 41 anni con immutata solerzia e impostazione della Rivista e precisare che in tutto il tempo trascorso di questo rilassante passatempo, della mia vita, mai ho trovato la minima ripetizione di un gioco o di un quesito.

7 commenti:

  1. Un ottimo passatempo! Ho vinto anch'io un libro, un giallo, avendo trovato la soluzione di un altro breve racconto giallo. Non ricordo assolutamente nient'altro dell'episodio, solo che sono stata felicissima. Non ho avuto l'accortezza di conservare con cura quell'unica vincita.
    Caro Tonino mi fai tornare in mente dei fatti belli della mia vita, ti ringrazio.
    Ciao :)
    Nou

    RispondiElimina
  2. Io non sono facile alle lodi esagerate, ma ciò che ho detto in questo Post è quello che riconosco, personalmente, a chi lo merita, un lustro speciale, che si premia da sè. Sento che siamo entrambi portati verso questi passatempi, che fanno parte dei nostri ricordi, l'unico scopo di questi miei scritti.

    RispondiElimina
  3. Anch'io mi associo nel dire che La Settimana Enigmistica è stata ed è sempre un ottimo passatempo. Ho partecipato a concorsi ma meno fortunata non ne ho mai vinti...
    Ancora oggi, in estate non manca nella mia borsa della spiaggia una copia ed è oramai per me associata alla bella stagione a momenti di svago e di rilassamento.
    Un caro saluto.Manu

    RispondiElimina
  4. Manu, Nou e migliaia di altre/i io compreso, tutti a cimentarsi con la pagina della sfinge, una gita a.., e tanti accetera. Bene, ma una sbirciatina, la settimana dopo per quell'unica casella rimasta vuota, o quel nome che avevamo prima sulla punta della lingua e che ora non ricordiamo più, gliela vogliamo dare?. ma si, va là, e facciamo conto di avere completato il tutto. Tonino

    RispondiElimina
  5. Hai perfettamente ragione! Più di una volta ci ho dato una sbirciatina...

    RispondiElimina
  6. Eh, si, se no invece di un passatempo diventa un martirio! Che poi nessuno se ne accorge! Ma questi qui che inventano queste cose, chissà come se la godono per le nostre tribolazioni!. Ciao Manu, alla prossima. Tonino

    RispondiElimina
  7. Troppo divertente fare la settimana enigmistica, soprattutto in relax quando sei in vacanza. Personalmente adoro anche trovare le rime delle parole più difficili.

    RispondiElimina