sabato 11 gennaio 2025

Nonantola e Fanano cosa hanno in comune. Abbazia di Nonantola, Ospizio di San Giacomo e Via Romea Nonantolana

Sretta di mano tra Re Astolfo e il Monaco Anselmo, ex Duca del Friuli

A prima vista, Nonantola e Fanano, due perle del territorio modenese, sembrano avere poco in comune. Nonantola si trova nel cuore della Pianura Padana, una placida cittadina ricca di storia e cultura, mentre Fanano è una suggestiva località montana situata ai piedi del Monte Cimone, la cima più alta dell'Appennino centro-settentrionale. Questi due paesi distano circa 56 km in linea d'aria e tuttavia, la loro storia è intrecciata in modi sorprendenti.

Nonatola-Sestola, così vicine eppur così lontane
Mappa Nonantola - Fanano
Queste due località sono legate da una storia millenaria fatta di religione, politica, vie di comunicazione e guerre. Ma cosa le unisce davvero?  Scopriamolo insieme, ripercorrendo le tracce di un passato che le ha rese protagoniste della storia medievale italiana.


Un Passato Comune: Longobardi e Bizantini
(dai Longobardi alla fondazione di monasteri a Re Astolfo e l'importanza strategica di Fanano)

La storia che unisce Fanano e Nonantola ha radici profonde che risalgono al VII e VIII secolo, quando l'Italia era teatro di scontri tra Longobardi e Bizantini. Era un'epoca di grande instabilità, in cui il controllo del territorio e delle vie di comunicazione era essenziale per garantire sicurezza e potere.

In questo contesto turbolento, Astolfo, Re dei Longobardi, nel 749 donò il territorio di Fanano e Sestola al cognato Anselmo, Duca del Friuli. Questo gesto si inseriva nella strategia longobarda di creare vie di comunicazione sicure per evitare le incursioni bizantine. 

Re Astolfo e Duca Anselmo
Re Astolfo e Anselmo
Questo gesto non era solo un atto simbolico, ma una mossa strategica: i Longobardi avevano bisogno di consolidare il loro dominio su un'Italia centro-settentrionale sempre più frammentata. Le vie di comunicazione erano diventate impraticabili a causa delle incursioni bizantine, e il controllo di Fanano, situato in una posizione strategica sull'Appennino, era cruciale per creare una rete sicura di collegamenti. Anselmo, tuttavia, decise di abbandonare il titolo di Duca per dedicarsi alla vita monastica, e nello stesso anno fondò a Fanano il Monastero del SS SalvatoreSebbene la chiesa non esista più, la zona conserva ancora i nomi storici di Abà e Badiola, derivati da “abbazia”, nei pressi della moderna chiesa di San Silvestro Papa.  Il Monastero del SS. Salvatore a Fanano, fu un luogo di culto e accoglienza che diventò il fulcro religioso e politico del territorio.

Fanano e Nonantola: i due poli di un sistema viario medievale

L'Abbazia di Nonantola

Nel 751, sotto l'indicazione di Re Astolfo, Anselmo si insedia in pianura per fondare un secondo monastero, quello che oggi conosciamo come la magnifica Abbazia di Nonantola, un capolavoro di architettura romanica che ancora oggi attira visitatori da tutta Italia e dall'estero . Questo monastero non aveva solo una funzione religiosa, ma anche politica: doveva fungere da baluardo contro le mire bizantine sui territori di Bologna e Ferrara.

L'Abbazia di Nonantola, oggi è uno dei monumenti più importanti dell'Italia medievale e un simbolo della spiritualità e del potere longobardo e carolingio. Fondata come si è detto nel 752 da Anselmo, qui vi istituì una comunità monastica seguendo la Regola di San Benedetto e con il supporto di Re Astolfo, che donò vasti territori per garantirne la prosperità.

Nel Periodo Carolingio, dopo la caduta del regno longobardo nel 774, l'abbazia passò sotto la protezione dei Franchi. L'imperatore Carlo Magno confermò i suoi privilegi, e Nonantola divenne uno dei monasteri più influenti dell'epoca, con una biblioteca ricca di manoscritti e un famoso scriptorium per la copia e la produzione di testi.
Vista dell'Abbazia di Nonantola
Nel corso del Medioevo, l'abbazia conobbe periodi di crisi, legati alle lotte tra impero e papato, ma fu ripetutamente restaurata. Nel 1117, un terremoto danneggiò pesantemente l'edificio, che venne ricostruito in stile romanico. Durante il Rinascimento, l'abbazia perse parte della sua autonomia, venendo progressivamente inglobata nelle strutture del potere ecclesiastico. 

Nel XIX secolo, con la soppressione degli ordini religiosi da parte del Regno d'Italia, l'abbazia subì un ulteriore declino. Solo nel XX secolo fu oggetto di restauro e di un rinnovato interesse storico. 
Oggi l'Abbazia di Nonantola è un luogo di grande valore storico e artistico. La basilica abbaziale , con il suo stile romanico, conserva ancora il tesoro dell'abbazia , che include reliquie e manoscritti antichi. È una meta di pellegrinaggio e un simbolo della spiritualità medievale, nonché un importante patrimonio culturale italiano.

La Via Romea Nonantolana

Nel VIII secolo, il re longobardo Astolfo incaricò il cugino Anselmo, duca del Friuli, di creare una via di comunicazione tra nord e sud lungo il confine bizantino, nella valle del Reno. Anselmo fondò il monastero di Fanano e l'abbazia di Nonantola, che divenne una delle più influenti d'Europa nell'alto medioevo. Con la fondazione di Nonantola creò un asse viario cruciale, lungo il Panaro, che collegava i due monasteri di Fanano e Nonantola, proseguendo poi fino a Roma.  Questo percorso divenne noto come Via Romea Nonantolana, una delle principali vie di pellegrinaggio del Medioevo. Oltre a collegare il Nord-Est europeo con Roma, la Via Romea Nonantolana serviva anche i ducati longobardi di Spoleto e Benevento, le corti reali e i viaggiatori, rendendo l'asse Fanano-Nonantola un punto di riferimento per la viabilità medievale.

Riscoperta negli anni '80 del Novecento, la Via Romea Nonantolana collega territori un tempo controllati dall'abbazia e unità all'arcidiocesi di Modena nel 1986. Attraversa il Frignano seguendo il Panaro fino ai resti dell'abbazia di Fanano, ai piedi del passo della Croce Arcana, per poi dirigersi, oltre l'Appennino, verso Pistoia, San Miniato o Lucca, in connessione

L'Ospizio di S. Giacomo

Nella Valle di Lamola (oggi Valle di Ospitale), lungo il percorso, Anselmo fece costruire un ospizio benedettino dedicato a San Giacomo, un'importante struttura di accoglienza per i pellegrini e i viandanti che attraversavano il crinale appenninico. Di questo antico ospizio rimangono poche tracce, ma la memoria di quella viabilità persiste nei toponimi locali.

Vista verso via badiola - Fanano
Fanano, l'imbocco di via Abà e Badiola. 

Il declino: la frammentazione del potere e la scomparsa della Via Romea Nonantolana

La gestione di due monasteri così distanti si rivelò difficile già pochi decenni dopo la loro fondazione. 
Il Monastero di Fanano venne progressivamente affidato alle comunità locali, mentre l'abbazia di Nonantola continuò ad esercitare una forte influenza sulla pianura fino al suo lento declino.
L'emergere di nuove città, come Modena e Bologna, e il mutare delle vie di comunicazione contribuirono a rendere obsoleta la Via Romea Nonantolana. 
Nonostante ciò, il percorso rimase in uso per secoli: nel 1225, un trattato tra i Comuni di Modena e Pistoia menziona ancora un'antica strada nei pressi di Fanano, la “Mutina-Pistoria”, utilizzata durante l'epoca feudale.

Cosa visitare oggi a Fanano e Nonantola

La storia che lega Fanano e Nonantola non è solo affascinante, ma anche tangibile: i visitatori possono immergersi in questo passato attraverso i luoghi ei monumenti che testimoniano la grandezza di questi territori.
Retro Abbazia Nonantola
Abbazia di Nonantola 

A Nonantola
  • Abbazia di San Silvestro : un capolavoro romanico che conserva il fascino della sua epoca e numerosi reperti storici.
  • Museo Benedettino e Diocesano d'Arte Sacra : una collezione straordinaria di manufatti che raccontano la storia dell'abbazia e del territorio circostante.
A Fanano
  • Chiesa di San Silvestro Papa : edificata vicino al luogo dove sorgeva l'antico monastero del SS. Salvatore.
  • Sentieri della Via Romea Nonantolana : percorribili a piedi o in bicicletta, per ripercorrere le antiche vie dei pellegrini.
  • Valle di Ospitale : un luogo suggestivo dove un tempo sorgeva l'ospizio benedettino, immerso nella natura dell'Appennino.

Conclusione

Nonantola e Fanano sono due località diverse per paesaggio, cultura e atmosfera, ma unite da una storia straordinaria che le ha rese protagoniste di uno dei capitoli più affascinanti del Medioevo italiano. Esplorare queste due destinazioni significa immergersi in un viaggio tra storia, spiritualità e natura, lungo le antiche vie che per secoli hanno collegato il Nord e il Sud dell'Europa.


Note a margine

Dedico questo articolo ai miei parenti di Nonantola, i Tosatti, mio nonno, mio padre e i miei zii, tutti originari del Campazzo, frazione di Nonantola.  Ricordo ancora il solenne funerale di mio nonno Valentino che si tennero nell'Abbazia di Nonantola nel marzo del 1987.

Dedico questo articolo a me, nata a Ravenna e "molto vagamente" chiamata in causa nelle antichissime dispute Bizantini/Longobardi in questi territori della pianura padana, 
che ebbero origine poco più di 1300 anni fa.


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