martedì 7 agosto 2012

ENICHEM RAVENNA: L'ASSESTAMENTO - Parte seconda

Anic Ravenna anni '60. Impianti methane cracking
Continuazione di "ENICHEM RAVENNA (ex-Anic) - Parte prima"

L’Ufficio Collaudi, che nel primo anno era volto ad esaminare e smistare l’enorme mole di materiale arrivato, si tramutò, pian piano in entità di archivio delle schede del macchinario ed apparecchi installati, per impianto, per tipologie, per items, per ordini, in modo da costituire il centro di raccolta delle anagrafe di ciascun componente.

Questo Data Base doveva servire per identificare tutte le caratteristiche di ciascuna macchina o apparecchio, compresi manuali, certificati di garanzia, dati di collaudo, disegni e dati anche quando, per l’ambiente di lavoro corrosivo, fossero sparite le targhette applicate sulle stesse e di costituire un archivio tecnico per i ricambi e una futura manutenzione preventiva. Per avere un’idea della dimensione, i soli motori elettrici erano più di 10.000.

Furono fatti i disegni planimetrici con la loro dislocazione, con la sagoma e la relativa siglatura, per ogni impianto, in ciascuna delle 28 “isole” per l’identificazione ed un elenco di ciascun gruppo di elementi uguali, per la determinazione dei ricambi da acquistare.

Questa fase riorganizzativa coinvolse vari disegnatori ed addetti per molto tempo. Ancora una volta io mi trovai imbrigliato nelle “scartoffie”, che, per quanto utili, non erano il massimo delle mie aspirazioni e rischiavo di impantanarmi sempre più nella burocrazia.

Intanto nella Fabbrica si andavano completando parti accessorie di impianti, quali la preparazione di catalizzatori, i centri distaccati di manutenzione, i servizi logistici, la mensa, i parcheggi, i magazzini dei prodotti e dei ricambi, ed altri, mentre si completavano fognature, coibentazioni, la sottostazione elettrica e, in sostituzione di una piccola caldaia provvisoria stava sorgendo un’imponente centrale termoelettrica, di tre gruppi, con tre alti camini, per la produzione di vapore e di energia elettrica.

Da questo punto il racconto proseguirà in modo più specifico sul mio ruolo personale, ovviamente, non potendo spaziare su tutto quanto veniva evolvendo, ma quanto descritto, penso ugualmente, può essere immaginato per ogni altra attività. Mi scuso pertanto per quanti mi leggono, ai quali nomi, impianti, attività, ecc. non possono avere grande rilievo.

Alla fine Gennaio del 1962 fu costituito l’Ufficio Tecnico. Con l’Ing. Di Mattia le cose per me cambiarono completamente. Dopo qualche riadattamento fra gli addetti dell’ex Ufficio Collaudi, fu costituita la base del nuovo ufficio con quattro elementi principali: Benini alle gomme (Polimerizzazione, Butadiene), Bombardini ai derivati acetilenici, (Acetilene, Acetaldeide), io ai derivati vinilici (Acetati e PVC) ed Allegri ai servizi (CTE, Frazionamento aria, Trattamento acque e Pipe Rack). Sarebbero seguiti in seguito, per gli Azotati, Cerioni (Concimi, Gesso e Cementificio) e Rolli (Acido e Nitrico e Nitrato A.).

Nell’Aprile del ’62 fui inviato in Germania (Wacker Chemie a Burghausen in Baviera) con un gruppo capeggiato dall’Ing. Burrai, che sarebbe poi diventato Direttore di Stabilimento, con il Dr. Fronzoni che diventerà Capo dell’Enoxi ed il Dr. Aldrighetti che poi seguirà altre attività sempre nell’ambito dell’ENI.
Lo scopo era quello di acquisire tutte le informazioni tecniche per i costruendi impianti di Acido Acetico, Acetato di Vinile e Poliacetati, ossia Colle e Gomma da masticare. Le mie poche cognizioni di Tedesco, dalla scuola, ebbero finalmente una concreta applicazione.

Questo periodo mi fu molto fruttuoso, perché tali attività mi introdussero in modo concreto e dettagliato nel mondo dell’impiantistica della chimica, della progettazione, dei materiali, delle normative, della conduzione, della manutenzione e di tutti gli aspetti tecnici.

Al ritorno, Capo Ufficio Burrai, oltre a seguire lo sviluppo nella costruzione degli Acetati, dovetti seguire l’avanzamento anche degli impianti della Soc. Chimica Ravenna, (Acido Cloridrico, Cloruro di Vinile e Policloruro, ossia PVC), altro brevetto acquisito precedentemente dai tedeschi come per gli Acetati, diretto dall’Ing. Visioli il quale voleva o doveva rimanere a Milano ed aveva bisogno di un referente in campo.
Per tale funzione, per il completamento dell’Acido cloridrico, dei primi tre reattori del CVM e della linea A della polimerizzazione, mi mise a disposizione un telefono (Nr. 257), unico nell’Ufficio Tecnico, con lunghissime telefonate giornaliere ed anche questo mi portò un importante bagaglio tecnico nell’organizzazione delle attività, arrivi materiali, controlli, avanzamento lavori, delle disposizioni in campo e delle funzioni di coordinamento.

Intanto la produzione di fertilizzanti e di gomma procedeva così come la loro commercializzazione, in Italia ed all’estero, fino all’estremo oriente ed in Cina, con lo scambio di prodotti, del tipo concimi contro maiali. Parallelamente la ricerca di Idrocarburi ed in particolare di metano si espandevano dall’Adriatico a tutt’Italia e l’ENI andava assumendo, in campo internazionale, un ruolo di protagonista affiancandosi pericolosamente al monopolio delle “Sette Sorelle” dell’oro nero nel mondo.

Mattei seppe contornarsi dei maggiori esperti, non solo di tecnici impiantistici, ma di architetti, di esperti in ogni settore che lasciarono tracce evidenti, sempre guidati da principi che lo differenziarono da tutti gli altri imprenditori. I “Villaggi” per i dipendenti, le ferie gratuite a Borca di Cadore, dove edificò una magnifica chiesa ed il concetto che i dipendenti dovevano godere le ferie per tornare sereni al lavoro e non barattarle col denaro.

Borca di Cadore, Motel ENI

Borca di Cadore, villette per dipendenti ENI

La diversificazione delle attività in campo nazionale contribuiva a regalare a fine anno ai dipendenti, favolosi “pacchi regalo” di prodotti delle consociate, dalle coperte di lana ai detersivi, dai prodotti per la casa ai dolciumi, insomma la ricerca appassionata del consenso e del benessere generale.

Ma questa visione si spense tragicamente nelle campagne di Bescapè, il 27 Ottobre del 1962: l’aereo su cui viaggiava Mattei fu abbattuto.






2 commenti:

  1. Ciao Tonino, ogni volta che entro a leggere il tuo blog, mi sento magicamente trasportata nel mondo della Storia.
    La Storia vera, non quella raccontata così tout-court dai testi scolastici.
    Ti ringrazio molto per queste testimonianze.
    Anzi, ancora una volta, mi permetto di mettere il link a questo tuo post sul mio blog, affinché in tanti possano conoscere ciò che scrivi.
    Un carissimo saluto,
    Lara

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  2. A nome di mio padre (che adesso è al mare a riposarsi un po', sebbene sia caldo anche là) ti ringrazio per le belle parole che gli faranno davvero molto piacere. :-) Claudia

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