C’è un periodo nella vita in cui si manifesta l’attitudine a scrivere, ricavando e copiando dal mondo esterno,
dallo studio, dallo sbocciare dei primi sentimenti amorosi, da vicissitudini
particolari, felici o dolorose, riportando le impressioni, i sentimenti, quel
che ci ribolle dentro, su carta, sui muri, nelle agende, come bisogno di
fissare fatti, preoccupazioni, gioie ed esternare il proprio stato ed i
propri pensieri.
Non è solo quello che vediamo scritto sui muri, nei pressi dell’abitazione della ragazzina conosciuta di recente “Ti amo, Lucia!”, né il concerto dell’usignolo per richiamare la femmina, ma anche il dolore per la perdita di una persona cara, di un detenuto che brama la libertà o il giubilo per un evento positivo.
Un poeta, uno scultore, un musicista o un pittore ed altri artisti sono persone che riescono a fissare i propri pensieri, con scritti, quadri, monumenti od altro nel modo più adatto per esprimere i propri sentimenti in un’opera che trasmette ai posteri, in modo continuativo, a volte per tutta la vita e non solo in gioventù.
Non c'è bisogno di arrivare ad Alighieri o a
Manzoni, o a Picasso, o a Pavarotti né all’inno nazionale per esprimere i
sentimenti, che infiammano i cuori e destano l’ammirazione ed il gusto di
assaporare con i nostri sensi le composizioni che inducono a riflettere sui
soggetti, i fatti raccontati, i colori e le altre qualità dell'autore sul modo
di interpretarne lo spirito, ciascuno di noi a proprio modo, con le
espressioni, gli aggettivi, i suoni i colori e le altre particolarità con le quali è
presentata un'"Opera".
Ognuno di noi può avere qualche
predisposizione particolare per una delle attività sopra citate, a volte anche
più d’una, a volte, per ragioni contingenti, ad esempio difficoltà economiche,
stati sociali, ecc. Tali aspetti rimangono latenti o si sviluppano solo in
tarda età, ma per alcuni la loro qualità si sviluppa
prepotentemente sin dall’infanzia e per altri la forzatura produce solo modesti risultati.
Per tornare al concetto di base, anche a me, in età giovanile capitò di scrivere poesiole (sonetti),
di tenere un’agenda con i fatti più significativi che mi capitavano, di
catalogare avvenimenti, di raccontare i fatti circostanti, le date, e tante
altre informazioni che costituiscono anche il fondamento di questo mio Blog.
I miei modestissimi scritti manifestano chiaramente
che furono redatti quasi tutti nei momenti più difficili della mia vita, che
non è stata sempre facile, che hanno risentito pesantemente della mia umile
provenienza, ma anche che mi hanno consentito di inserirmi nel tessuto sociale
esistente, ed in ultimo di raccontare con quanta caparbietà, sicuramente spesso
con termini esagerati, le mie esperienze e gli aspetti negativi, ma anche quelli
positivi.
A conferma di ciò riporterò, in altri post, alcune modestissime
cosette, scritte a penna, su di un quaderno ormai ingiallito, con tanto di data.
Molte avrebbero bisogno di una spiegazione, ma le ho lasciate così perché erano
riferite a me, alla mia famiglia, e rappresentavano il mio stato
emotivo in quel momento ed il relativo scarso livello culturale, evidentemente.
Dopo poche altre cose la mia vena poetica si esaurì e passai ad altri interessi.
- Pantano D'Avio
- 8 marzo
- Convinzione
- Conclusione
- Parodia
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P.S.
Questo post era nelle bozze dal 2014 circa, corrispondente ad un periodo iniziale della malattia di Tonino. Mi decido solo ora a metterlo in redazione . A breve, in post a parte inserirò i suoi scritti giovanili .
Claudia
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